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Come si tassano i guadagni derivanti dal Forex?
Tasse sul Forex. Tassazione in Italia dei proventi finanziari ricavati dalla compravendita di valute sul mercato finanziario. Al superamento di una particolare soglia i guadagni derivanti dall’attività di compravendita di valute sono soggetti a tassazione. Applicazione di una imposta sostitutiva del 26%. Report per capire le tasse sul Forex Trading Online.
Uno dei metodi di guadagno che si sta maggiormente diffondendo negli ultimi anni è sicuramente quello derivante dalla speculazione legata allo scambio di valute.
Si tratta di il c.d. “mercato del Forex” o Forex Trading.
Questo mercato si basa su piattaforme Forex Factory che permettono a vari Forex Trader di effettuare operazioni di compravendita simultanea di valute.
In pratica, il Forex Trader compra una valuta e contemporaneamente (nello stesso giorno) ne vende un’altra.
Il guadagno (o la perdita) per il Forex Trader avviene attraverso le variazioni del tasso di cambio tra le due valute.
Naturalmente, un po’ come il mercato azionario, anche il Forex Trading presenta un certo grado di rischio. Infatti, il prezzo di ogni valuta tende a riflettere le opinioni e gli andamenti dell’economia di quel dato Paese.
In ogni caso, qualora si riesca ad ottenere un guadagno è bene conoscere le modalità attraverso le quali lo si deve dichiarare all’Amministrazione finanziaria. Ed in questo caso si deve anche identificare il regime di tassazione, ai fini delle imposte dirette, da applicarvi.
In questo report ho deciso di fornirti una breve e pratica guida per individuare come funziona il pagamento delle tasse sul Forex Tranding online. Scoprirai le esenzioni e le modalità di dichiarazione delle plusvalenze derivanti da conti correnti in valuta nel Forex Trading.
Indice degli Argomenti
IL FUNZIONAMENTO DEL FOREX TRADING
Le operazioni di compravendita di valuta vengono effettuate direttamente online attraverso una piattaforma dedicata.
Generalmente per l’effettuazione di queste operazioni gli intermediari finanziari (solitamente portali online non residenti), richiedono l’apertura di un conto corrente dedicato.
Si tratta di un conto corrente sul quale viene depositata una somma di denaro vincolata a favore dell’intermediario che sarà sfruttata per il trading giornaliero.
Le somme in giacenza sono a cauzione delle operazioni che l’intermediario svolge per conto del cliente, o che il Forex Trader stesso effettua autonomamente.
Le operazioni sono effettuate nel termine giornaliero (c.d. “contratti spot“).
Ne consegue che al termine della giornata lavorativa il trader non potrà mai avere sul conto una giacenza di valuta estera. Tutti gli importi investiti in valuta al termine della giornata sono tornati nella valuta di partenza.
TASSE SUL FOREX TRADING
L’Amministrazione Finanziaria è intervenuta per la prima volta a disciplinare i guadagni derivanti dal mercato del Forex Trading nel 2020, con la pubblicazione della Risoluzione n. 67/E.
In questo documento di prassi è stato chiarito che i guadagni derivanti dalla compravendita di valute nel Forex Trading, qualora superino determinate soglie, debbano essere riportati in dichiarazione dei redditi.
Questo in quanto il guadagno generato ha natura di reddito, e per questo deve trovare collocazione in dichiarazione dei redditi.
Più precisamente, i guadagni devono essere riportati nel modello Redditi Persone Fisiche.
Più precisamente, la sezione dedicata è quella del quadro RT, sezione II-B. Ovvero, il quadro dedicato alla tassazione separata delle plusvalenze.
TASSE SUL FOREX: SOGLIA DI ESENZIONE DA VERIFICARE
La normativa fiscale che riguarda le plusvalenze da compravendita di valute è contenuta nell’articolo 67 del DPR n 917/86.
Questa è la norma di riferimento per la determinazione delle tasse sul Forex.
In particolare, questa norma, al fine di attrarre a tassazione fattispecie di guadano non significative, al comma 1, prevede che:
“la tassazione delle plusvalenze derivanti dalla cessione di valute provenienti da depositi e conti correnti si ha solo nel caso in cui la giacenza in valuta nei depositi e conti correnti complessivamente sia superiore a €. 51.645,69 per almeno 7 giorni lavorativi continui nel periodo d’imposta in cui la plusvalenza è stata realizzata“
Articolo 67, comma 1, DPR n 917/86.
In pratica, ogni Forex Trader deve tenere bene a mente questa soglia. Questo in quanto restando al di sotto nel corso dell’anno, non è necessario dichiarare alcunché in dichiarazione dei redditi.
Per il calcolo della giacenza complessiva devono essere sommati tutti i controvalori dei depositi e conti intrattenuti anche di valute diverse e su diversi intermediari.
Questo aspetto è di fondamentale importanza. Ogni anno mi contattano moltissimi trader che magari convinti di non dover dichiarare niente, si sono visti recapitare una lettera da parte delle Entrate.
Quello che devi monitorare, quindi, sono tutti i conti correnti intrattenuti nel corso dell’anno con tutti gli intermediari.
Tasse sul Forex. Cosa fare se invece superi la soglia di esenzione?
Qualora, invece, il trader superi la soglia della giacenza superiore a €. 51.645,69 per almeno 7 giorni lavorativi nel periodo d’imposta, è soggetto alla tassazione dei guadagni.
Come detto, solo in questo caso, la plusvalenza generata nel corso del periodo di imposta deve essere assoggettata a tassazione.
Vediamo di seguito come si applicano le tasse sul Forex trading.
TASSE SUL FOREX: PLUSVALENZA CON RITENUTA AL 26%
Le plusvalenze realizzate dal mercato del Forex, non confluiscono nel reddito imponibile ai fini IRPEF. Tali plusvalenze sono soggette ad imposta sostitutiva del 26%. Questo è quanto prevede il DL n 44/14.
La non assogettabilità ad IRPEF delle plusvalenze è confermata dalla Circolare n. 102/E/2020 dell’Agenzia delle Entrate.
La ritenuta del 26% a titolo di imposta si applica genericamente ai redditi di natura finanziaria. Dunque anche alle plusvalenze derivanti dal Forex Trading, riguardanti compravendite di valuta estera.
Vediamo adesso come avviene l’applicazione della ritenuta e quindi, come si effettua il prelevamento delle tasse sul Forex.
In particolare, occorre distinguere se l’attività di compravendita di valute è effettuata attraverso un intermediario finanziario italiano o estero.
TASSE SUL FOREX CON INTERMEDIARIO FINNANZIARIO ITALIANO
Qualora il trader operi con l’utilizzo di un intermediario finanziario italiano l’imposta sostitutiva è direttamente applicata da questi.
L’intermediario trattiene il 26% delle plusvalenze incassate nell’anno dal trader.
Avviene, quindi, una tassazione alla fonte delle plusvalenze. Questo determina l’esonero dall’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi. L’esonero, naturalmente, riguarda questo specifico reddito finanziario.
TASSE SUL FOREX CON INTERMEDIARIO FINANZIARIO ESTERO
La presenza di un intermediario finanziario estero è sicuramente quella più diffusa sul mercato.
In questo caso non vi può essere l’applicazione di alcuna imposta alla fonte sulle plusvalenze da Forex. L’intermediario finanziario estero non è sostituto di imposta in Italia.
Questo significa che se il trader supera la soglia di esenzione di cui all’articolo 67 del TUIR, ha l’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi.
Nella dichiarazione il trader deve individuare il risultato annuo della gestione ed inserirlo nel quadro RT per la determinazione della tassazione.
CALCOLO DELLA BASE IMPONIBILE
L’aspetto su cui prestare la maggiore attenzione è sicuramente quello legato alla determinazione della base imponibile su cui applicare la tassazione.
L’imposta sostitutiva del 26%, infatti, deve colpire le plusvalenze maturate nell’anno oggetto di dichiarazione.
La determinazione della base imponibile è data dall’applicazione dell’articolo 68, comma 8, del DPR n 917/86. Questo è stato chiarito anche dalla Risoluzione n 71/E/2020 dell’Agenzia delle Entrate.
Articolo secondo il quale:
“i redditi di cui alla lettera c-quater) del comma 1 dell’articolo 67 (sui quali applicare l’imposta sostitutiva sopra citata), sono costituiti dalla somma algebrica dei differenziali positivi o negativi, nonché degli altri proventi od oneri, percepiti o sostenuti, in relazione a ciascuno dei rapporti ivi indicati“
Articolo 68, comma 8, DPR n 917/86
Da un punto di vista pratico, per prima cosa, al termine di ogni periodo d’imposta il trader è chiamato sommare algebricamente tutte le vendite e tutti gli acquisti effettuati.
La somma algebrica di vendite e acquisti è fatta al cambio di ogni valuta nel giorno nel quale ogni singola operazione è stata effettuata.
In presenza di più movimenti di acquisto e di vendita, si deve applicare il criterio del “LIFO” (Last In First Out). Con questo metodo si considerano cedute per prime le valute acquisite in data più recente.
E’ su questo valore che si applicano le tasse sul Forex. Ovvero, l’imposta sostitutiva del 26%.
Questo calcolo deve poi essere riportato correttamente nella sezione II-B del quadro RT del modello Redditi Persone Fisiche.
Questa modalità dichiarativa è quella prevista dall’articolo 5, del DLgs n 461/97 (Regime dichiarativo). Si tratta di un regime fiscale che prevede l’autoliquidazione dell’imposta eventualmente dovuta.
Sarà il trader, quindi, a dover calcolare e versare l’imposta sostitutiva dovuta sulle plusvalenze generate.
TASSE SUL FOREX: LA GESTIONE DELLE MINUSVALENZE
Che cosa accade, invece, se il trader percepisce delle minusvalenze da Forex?
Come detto, il trader, in regime dichiarativo è chiamato a determinare il valore (positivo o negativo) della gestione. Il valore positivo è chiamato Plusvalenza, mentre quello negativo Minusvalenza.
La Plusvalenza rappresenta un reddito tassabile per il trader, mentre la Minusvalenza è un costo deducibile dal reddito.
Cosa vuol dire minusvalenza deducibile?
Minusvalenza deducibile vuole dire che tale valore potrà essere portato in deduzione delle plusvalenze realizzate nei quattro periodi d’imposta successivi.
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Quindi, se stai pensando di non dichiarare le minusvalenze stai commettendo un errore. Rischi di perderti un beneficio futuro.
Ho approfondito la gestione delle Minusvalenze da Forex in questo articolo:
TASSE SUL FOREX: IL RUOLO DELLE CERTIFICAZIONI DERI BROKER
Ai fini del calcolo delle Plusvalenze / Minusvalenze, il trader si deve avvalere delle certificazioni rilasciate dai broker esteri.
Senza certificazione da parte degli intermediari è molto difficile effettuare i calcoli per determinare i valori di plusvalenze/minusvalenze generate.
Per questo motivo, anche se i broker sono restii nell’offrire questi report cerca di ottenerli. Ricorda poi che questi documenti devono essere conservate dal contribuente ai fini di un eventuale riscontro richiesto dagli organi dell’Amministrazione Finanziaria.
In ogni caso ricorda che tutti i conteggi effettuati devono trovare un riscontro documentale, ed il responsabile di tutto è proprio il trader.
TASSE SUL FOREX: VALORE DI COSTO E DI CAMBIO
Altro aspetto importante che spesso è fonte di dubbi riguarda i tassi di cambio da applicare nei conteggi.
In prima battuta si deve sempre fare riferimento al tasso di cambio giornaliero.
Tuttavia, quando questo non sia rintracciabile per il calcolo si deve far riferimento al minore dei cambi mensili determinati con decreto del Ministero delle Finanze.
Decreto pubblicato mensilmente e relativo al periodo d’imposta in cui la plusvalenza è stata conseguita.
TASSE SUL FOREX: REGIME DEL RISPARMIO AMMINISTRATO
Quando si effettuano operazioni sul mercato del Forex, l’opzione per il regime del risparmio amministrato di cui all’articolo 6 del D.Lgs. n. 461/97 può essere vantaggiosa.
Si tratta di una opzione che può essere esercitata soltanto in presenza di uno stabile rapporto di mandato, di deposito, custodia o amministrazione presso banche, società di intermediazione mobiliare, società fiduciarie e società di gestione del risparmio residenti in Italia.
Nonché presso stabili organizzazioni in Italia dei medesimi soggetti non residenti, Poste Italiane S.p.A. e agenti di cambio.
Tale opzione può essere esercitata anche in relazione ai redditi di cui all’articolo 67, comma 1, lettera c-quater), del DPR n 917/86. Questo con l’ulteriore condizione che i predetti soggetti intervengano in tali rapporti come intermediari professionali o come controparti.
Questo regime comporta l’applicazione e il versamento dell’imposta sostitutiva del 26% sui predetti redditi da parte dei suddetti intermediari abilitati.
Conseguentemente, solleva i contribuenti dall’obbligo di includere i redditi diversi di natura finanziaria nella propria dichiarazione dei redditi (Circolare n. 165/E/1998).
Nel caso di specie, tenuto conto che i broker esteri non sono uno dei soggetti previsti dalla norma che possono agire come sostituti d’imposta in Italia, il contribuente è chiamato indicare i redditi diversi derivanti dai rapporti in oggetto nel quadro RT.
Quadro denominato “Plusvalenze di natura finanziaria“, sezione II, del modello Redditi Persone Fisiche per la cui compilazione si rinvia alle relative istruzioni (Regime dichiarativo).
VERSAMENTO DELL’IMPOSTA SOSTITUTIVA
Una volta determinata l’imposta sostitutiva sulle plusvalenze realizzate dal mercato del Forex è necessario provvedere al versamento della stessa.
Per farlo è necessario compilare il modello F24 dell’Agenzia delle Entrate, inserendo i propri dati personali e indicando il codice tributo relativo al trading on-line:
“codice tributo 1100” – IMPOSTA SOSTITUTIVA SU PLUSVALENZA PER CESSIONE A TITOLO ONEROSO DI PARTECIPAZIONI NON QUALIFICATE
Deve essere indicto come anno di imposta quello di riferimento delle operazioni.
Il versamento deve essere effettuato con la stessa scadenza del versamento del saldo delle imposte sui redditi. Ovvero entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello in cui le plusvalenze si sono realizzate.
Il versamento può essere comunque posticipato di 30 giorni, aggiungendo all’importo dovuto la maggiorazione dello 0,40% a titolo di interesse.
TASSE SUL FOREX E MONITORAGGIO FISCALE
I rapporti finanziari che il Trader italiano detiene con i broker esteri rientrano tra i contratti derivati e altri rapporti finanziari stipulati al di fuori del territorio dello Stato.
Pertanto tali rapporti devono essere:
- Indicati, ai sensi dell’articolo 4, comma 1, del Decreto Legge, n. 167/90, convertito con modificazioni dalla Legge, n. 227/90, nel quadro RW della propria dichiarazione annuale dei redditi. Questo in quanto tali rapporti sono suscettibili di produrre redditi imponibili in Italia (Circolare n. 38/E/2020);
- Assoggettati all’imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero Ivafe (Circolare n. 28/E/2020).
TASSE SUL FOREX: CONSULENZA
In questo articolo ho cercato di riassumere tutte le informazioni utili riguardanti la tassazione delle plusvalenze da mercato del Forex.
Stai investendo nel mercato del Forex e vuoi sapere come devi procedere per sapere se devi o meno pagare le imposte in Italia?
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Cos’è e come funziona il Forex Trading: Concetti di base
Ma cosa significa Forex trading?
Con il termine Forex trading si fa riferimento al più grande mercato finanziario mondiale, aperto 24 ore su 24: quello delle valute (Foreign Exchange).
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Quindi un italiano in visita negli Stati Uniti cambierà i suoi euro in dollari americani.
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Approfondiamo la questione:
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E sono proprio queste variazioni che consentono di ottenere guadagni nel mercato forex.
Ma cosa vuol dire tecnicamente il termine forex? Forex è l’acronimo di Foreign Exchange market, ovvero, si tratta del mercato dei cambi valutari e rappresenta il più grande mercato finanziario al mondo senza avere una sede fisica centrale. In questo luogo virtuale vengono scambiate le maggiori coppie di valute, tramite il cosiddetto tasso di cambio, che è il valore di riferimento per la compravendita di valuta. Il trader, può, inoltre, investire in ogni momento, tutti i giorni, tranne il weekend.
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È fondamentale sapere che quando si investe nel forex trading, le valute si scambiano sempre in coppia, si acquista una e contemporaneamente si vende l’altra.
Nel prossimo paragrafo, cercheremo di capire meglio il funzionamento, con un esempio pratico.
Il Forex Trading e il Social Trading di eToro
Oggi, il mercato valutario rappresenta il più grande mercato finanziario del mondo, in termini di volume di transazioni al giorno, senza neanche avere una sede fisica centrale. Il mercato forex viene stimato oltre quattro miliardi di dollari. Si può, inoltre, affermare, che il 90/95% delle valute vengono scambiate esclusivamente a scopi speculativi, per un totale di 5.3 mila miliardi di dollari al giorno.
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Un ulteriore elemento da considerare per la scelta sono le commissioni e i costi relativi al conto per il trading online. Per effettuare la scelta migliore è necessaria un’analisi di mercato infatti spesso le differenze risultano essere sostanziali fra i vari broker, in particolar modo, per quanto riguarda quelli che operano esclusivamente online, che riescono ad abbattere costi, eliminando quelli relativi all’intermediazione. Un’altra caratteristica fondamentale è una buona assistenza clienti, in termini di professionalità e disponibilità, per risolvere eventuali problemi di natura tecnica che si possono incontrare quando si investe nel forex trading. Inoltre, le Migliori piattaforme di Trading offrono un consulente o un esperto a cui fare riferimento.
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Ma non solo, il conto demo offre anche la possibilità di testare le eventuali conseguenze derivate dagli avvenimenti, e le news visionate all’interno del calendario economico. Si può testare, inoltre, anche le caratteristiche specifiche di una determinata piattaforma, dalla velocità di esecuzione ai tipi di servizi offerti, con l’intento di effettuare poi la migliore scelta. Per poter attivare il conto demo, ovviamente prima bisogna scegliere il broker di forex trading che si vorrebbe utilizzare per investire e che offre ai suoi clienti la possibilità di usufruire di un conto demo. Su internet ne sono presenti numerosi, per esempio 24option, eToro, BDSwiss, Plus500, Avatrade, e tanti altri. Video: Cosa è il mercato ForexIl mercato Forex o Forex Trading è quello che meglio si adatta al Trading Online per tutta una serie di motivi:
Tutte queste caratteristiche ne fanno il mercato perfetto per il trading online. Le valute più negoziate sono sicuramente:
Come dicevo ci vuole metodo e non esiste uno vincente in assoluto ma c’è sicuramente il vostro. Noi vi daremo, nei nostri post, quelle che sono le nostre aspettative sulla base dei prezzi di entrata e sulla base del rischio che ci assumiamo. Ognuno ha la sua sensibilità e la sua propensione al rischio. Il Forex Trading è il più grande mercato finanziario mondiale con un fatturato di 4T dollari al giorno, il mercato italiano ovviamente movimenta un fatturato minore rispetto a quello degli Stati Uniti, definito come il faro dei mercati azionari. Lo scopo del mercato Forex è quello di facilitare il commercio e degli investimenti internazionali per concretizzare:
Il mercato valutario si basa su otto valute che rappresentano le principali economie del mondo, a differenza del mercato azionario dove i trader hanno molte più opzioni su cui optare. Il trader deve scegliere quale coppia di valuta gli fornirà maggior successo in un dato momento storico. Le otto valute maggiormente rappresentative del mercato Forex sono:
Le economie di questi Stati possono aiutare i trader a guadagnare un reddito attraverso strumenti e strategie di mercato. Ognuno dei paesi elencati ogni giorno aiutano gli operatori nelle scelte di mercato attraverso le notizie rilevanti sulla crescita economica o crisi economica. Quando si fa trading non bisogna pensare alle valute singolarmente, ma alle coppie. Al momento dell’acquisto di una valuta, il trader sta vendendo automaticamente un’altra valuta. Inoltre, i guadagni derivanti dalla vendita di una valuta, vengono utilizzati per l’acquisto della valuta che il trader sta comprando. Singolarmente le valute del mercato forex hanno un tasso di interesse che viene determinato dalla banca centrale, i trader pagano gli interessi sulla vendita della valuta e guadagnano sull’interesse della valuta che stanno acquistando. Internet, ha reso i mercati facilmente accessibili a tutti, una forma di democratizzazione che ha subito una accelerazione nel 2008, con l’affermarsi nei mercati finanziari delle opzioni binarie rispetto al passato. La storia del Forex tradingIl forex trading, la forma di investimento finanziario per tuttiCome accennato nel paragrafo precedente, prima potevano investire nel mercato forex prevalentemente le banche centrali, gli istituti di credito, i broker e pochi altri. Di conseguenza, la Bank of England è stata costretta a rimuovere momentaneamente la sterlina dal Sistema Monetario Europeo. In questo modo, George Soros riuscì, con quella operazione, a ottenere un profitto di un miliardo di dollari.
Ma dal 2002 c’è un picco di crescita elevato, l’interesse generale per lo scambio di valute ha coinvolto un gran numero di persone. Probabilmente, anche perché i broker online sono diventati più innovativi, grazie all’introduzione di piattaforme online facili e semplici da utilizzare. Quanto è importante il Forex trading?Il Forex trading è per tutti?Apparentemente il forex trading può sembrare una forma di investimento finanziario per esperti, per chi si occupa tutti i giorni di alta finanza. Difficile pensare che una persona alle prime armi possa intraprendere questo tipo di attività. Invece, non è così, anche i principianti possono investire nel forex trading, a patto che conoscano bene gli andamenti delle coppie di valute e si riesca a eseguire una buona analisi tecnica, grazie ai grafici di riferimento.
Infatti le notizie sul calendario economico sono essenziali perché permettono di conoscere il prezzo della moneta, che riflette sul mercato l’economia presente e futura di un dato Stato. Cosa bisogna sapere per iniziare a guadagnare?Bisogna sapere che il trader che vuole investire nel mercato forex deve essere molto bravo a utilizzare l’analisi tecnica e quella fondamentale. La prima consiste nel saper leggere e intrepretare i grafici di riferimento per comprendere i segnali, mentre per la seconda si tratta di valutare i dati collegati alle valute che si intende adottare. Entrambe le tipologie di analisi, consentono di prevedere in anticipo gli andamenti dei prezzi.
Forex Trading: Il Tasso di cambioIl tasso di cambio nominale è semplicemente il prezzo di 1 unità di valuta estera in termini di valuta domestica (termine diretto o Americano) oppure il prezzo di 1 unità di valuta domestica in termini di valuta estera (termine indiretto o Europeo). Le transazioni possono essere spot, ossia con scambio immediato di valuta, oppure forward con prezzo fissato oggi ma scambio che avviene nel futuro. I due tassi di cambio sono diversi e si possono avere tre situazioni:
Una valuta si sta apprezzando se ci vogliono meno unità di questa valuta per acquistare 1 unità di valuta domestica; naturalmente, viceversa, si sta deprezzando. Forex Trading: Variazione di una valuta nei confronti di un’altra
Tuttavia, al di là delle forze che producono una certa variazione, va considerato anche il “regime di cambio” vigente nei vari paesi. Ne esistono almeno 4:
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